La leggenda di San Besso, San Besso

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Elyo
view post Posted on 18/6/2008, 14:31     +1   -1




La leggenda dice che San Besso fosse nato a Tebe e fosse un soldato romano della legione Tebea a1 seguito dell'Imperatore Massimiliano; questi cominciò a perseguitare i legionari cristiani che non volevano rinnegare la loro religione. San Besso ed alcuni suoi compagni riuscirono a scampare a1 massacro avvenuto nei Vallese e, separatisi, si rifugiarono sui monti. San Besso, che aveva trovato riparo in Valle Soana, cominciò un'opera di evangelizzazione dei locali pastori "salassi".
Ma i soldati dell'Imperatore riuscirono a trovarlo e l'uccisero barbaramente, gettandolo dall'alto della rupe del Monte Fantonio. Si dice che i1 santo, precipitando, abbia lasciato impressa la figura del suo corpo sulla roccia sottostante.
Oggi, in quei luogo, a due ore di marcia dalia più vicina strada carrozzabile, sorge un santuario costruito a ridosso di quella rupe e all'interno della chiesa si può vedere 1a roccia su cui San Besso venne martirizzato. È uso tra i fedeli staccare piccole scagliette di roccia da portare devotamente a casa.
La festa di San Besso è il 10 agosto, quando a raggiungere il santuario ci sono centinaia di persone che salgono dalla valle e dalla sottostante pianura canavesana. Ma il gruppo che merita più elogi è quello dei "cogneins", guidati dal parroco di Cogne e dai coscritti, con l'inconfondibile foulard al collo, che salgono dalla valle di Cogne, superando il non banale colle dell'Arietta (m. 2939) per devozione e in ricordo di un legame ancestrale che lega le genti delle due valli.
Tradizione vuole che i primissimi abitanti di Cogne siano giunti dalla Val Soana. In quei tempi, senza strade e senza macchine, la via più semplice poteva essere rappresentata da un ripidissimo colle, alto quasi 3000 metri, a dispetto di un accesso dalle gole del fondo valle e fu così che anno dopo anno, alcune mandrie cominciarono a frequentare nella stagione estiva i pascoli dei più alti valloni della Valle di Cogne fino a quando, forse per l'anticipo delle precipitazioni nevose, forse per il desiderio di vivere quotidianamente in quelle nuove terre, fondarono un piccolo villaggio permanente.
Ma, prima di allora, la valle di Cogne non aveva una chiesa e nemmeno un cimitero. Le genti che stagionalmente si trovavano nella valle risalivano ogni domenica le pendici dei colli che permettono di affacciarsi verso la Valle Soana e, guardando verso valle e verso l'abitato di Campiglia sito 1700 metri più in basso, attendevano di mettersi in preghiera al suono delle campane della chiesa, che avrebbero accompagnato l'intera celebrazione della Santa Messa.
In caso di decessi nella valle di Cogne, i morti venivano portati nel cimitero di Campiglia, ma la difficoltà del viaggio, soprattutto nella brutta stagione, costringeva a lasciare temporaneamente le salme sotto il colle in un luogo che per questo prese il nome di "Pian dei morti" in attesa delle migliori condizioni dimatiche per affrontare la parte più diffìcile dei viaggio.
A Cret, in valle di Gogne, sorse quindi il primo villaggio, con la prima chiesetta, ancora oggi visibile; poi i1 paese si spostò più a valle, dove oggi c'è l'abitato di Cogne, collegato ad Aosta da quella carrozzabile che rese molto più semplici i contatti con il capoluogo valdostano, a dispetto di quella mulattiera che si inerpica sul colle dell'Arietta e che per secoli aveva rappresentato la via più importante. Ogni anno gli abitanti di Cogne ripercorrono in compagnia del pensiero dei loro avi, nei secoli addietro mentre alla testa delle loro mandrie, carichi dei prodotti degli alpeggi o in devoto pellegrinaggio verso San Besso, ritornavano in Val Soana.

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Santuario di San Besso
 
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